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La robinia è una pianta longeva ad accrescimento rapido che può raggiungere i 20-25 metri di altezza. I suoi rami sono un po' tortuosi e costituiscono una bella chioma ricca di foglie, ma, proprio per questo, sono scadenti come legname. Il tronco si fessura irregolarmente e spesso si presenta scanalato; la sua corteccia è grigio-brunastra, profondamente corrugata e screpolata.
 
Le foglie della robinia spuntano piuttosto tardi, raramente prima dell'inizio di maggio. Sono caduche, lunghe 10-25 cm, composte, imparipennate, ognuna con 6-7 paia di foglioline (lunghe 2-5 cm) più quella apicale. Sono ovali, con margine intero e arrotondate alla base e all'apice, di colore verde-grigio sulla pagina superiore, verde pallido su quella inferiore. Diven-tano gialle in ottobre: prima cadono le foglioline poi il picciolo comune.
 
I fiori sono bianchi, riuniti in infiorescenze pendule, profumati e melliferi. Il calice è campanulato e verde. La corolla è di tipo papilionaceo, formata cioè da cinque pezzi: uno in alto, detto vessillo, due laterali, detti ali, due basali uniti detti carena per la forma caratteristica che richiama la chiglia di una barca. Gli stami sono dieci, con i filamenti, saldati per un lungo tratto, che abbracciano il pistillo e alloggiano insieme all'interno della carena. Il pistillo ha un ovario molto allungato con al suo interno numerosi ovuli.
 
Il frutto (o legume) a maturità presenta un baccello coriaceo, rosso-bruno che si apre longitudinalmente in autunno inoltrato per liberare numerosi e piccoli semi (da 4 a 10) molto duri, convessi e quasi neri.
 
La robinia, importata nel 1600 dal nord America in Francia da Jean Robin come pianta ornamentale, è stata largamente utilizzata dall'inizio del secolo scorso per consolidare le scarpate delle ferrovie (data la grande espansione del suo apparato radicale). La sua comparsa in Italia risale a circa 200 anni fa. Da allora si è diffusa enormemente finché è diventata spontanea in tutto il territorio. La si trova lungo le siepi e gli argini, nei boschi misti di querce, castagni, noccioli e betulle. Tende a comportarsi come infestante e a formare boscaglie dense e spinose, povere di sottobosco erbaceo e di funghi. Nonostante la bellezza dei grappoli a fiori bianchi, essa non è da considerare tra i migliori alberi da giardino per il suo esteso apparato radicale che danneggia le altre specie. Tuttavia è usata lungo i viali, per cortine vegetali di protezione e mascheramento. Le radici vivono in simbiosi con i batteri che hanno la capacità di fissare l'azoto atmosferico. I fiori sono calmanti, antispasmodici, colagoghi, leggermente tonici e astringenti. Poiché tutta la pianta contiene sostanze tossiche, il suo impiego richiede una certa prudenza. Il legno è duro e ricco di tannini resistenti all'umidità e ciò lo rende un ottimo combustibile.